Acquedotto romano di Minturno

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Sull'Appia che da Minturno conduce verso Roma, si staglia, tra lo scenario paesaggistico e urbano moderno, un' altra traccia del passaggio della civiltà romana: l'acquedotto.
Quest'ultimo, di cui è ancora ben visibile un gran tratto, originariamente si estendeva per circa 11 Km, portando, con le sue imponenti arcate, l'acqua dalle sorgenti di Capodacqua a Minturnae attraverso la porta di accesso della città, detta Porta Gemina o Porta Roma.
La struttura, costruita in opus cementicium, constava di 120 arcate che, attraversando le colline circostanti, era in grado di fornire approvvigionamento idrico a un centro urbano che, per la sua posizione geografica, costituiva un'importante crocevia per i traffici commerciali.
In quest'opera di alta ingegneria idraulica, inoltre, è evidente l'intrecciarsi di funzionalità pratica e una certa attenzione per il lato estetico e decorativo.
Infatti gli spazi che intercorrevano tra la linea degli archi e lo specus, il canale posto sulle arcate dove scorreva il corso d'acqua ,appaiono decorati con lavorazioni di diverse forme, quali a "zig zag" o a "scacchiera" e, in particolar modo, nelle arcate che si trovavano in prossimità delle ville e in punti di snodo urbano.

INFO:
Sull'Appia da Minturno in direzione Roma, nei pressi dell'area archeologica, nei pressi del cimitero inglese.
Visitabile sempre.

Dott.ssa Valeria Nerone

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